E’ il pescatore che arriva al tramonto, quando gli altri se ne vanno. Osserva attento, sembrando disinteressato alle prede e molto più interessato ai particolari del paesaggio. Poi d’improvviso si desta, come da un lungo torpore. Estrae una canna molto sottile, infilza l’esca e sembra fare dei movimenti di danza. Una volta catturato il pesce, fatta la foto di rito, lo rilascia nell’acqua.
E’ una scena tipica della pesca a mosca, tecnica che consiste nel catturare i pesci con esche che siano imitazioni di insetti vari, spesso realizzate dagli stessi pescatori. Una tecnica difficile, per amanti della natura, che cerca di rispettare il più possibile l’ecosistema. Sviluppata principalmente su torrenti e fiumi, negli ultimi anni sta prendendo piede anche in mare. Esistono tour operator che organizzano viaggi di pesca nei luoghi più incantevoli luoghi del mondo, lungo torrenti e laghi di Stati Uniti e Canada, Australia e Nuova Zelanda.

Come pescare a mosca
La pesca a mosca, è una tra le tecniche di pesca che, richiede precisione e abilità: con la canna bisogna imitare i movimenti di un insetto che vola e poi piano piano si posa sull’acqua, per ingannare il pesce. La lenza è del tipo a "coda di topo", cioè di forma conica che permette, nel lancio, di dare delle vere e proprie “frustate”. Dopo aver immerso nell’acqua solo il terminale e la mosca, infatti, si alza la canna dando un rapido colpo del polso, in modo da permettere alla coda di topo di stendersi nell'aria dietro il pescatore, per poi, con un nuovo rapido colpo di polso, farla posare, soavemente, sull'acqua. Per il principiante questi colpi all'inizio saranno bruschi e meccanici, allontanando i pesci. Ore di prova permetteranno però di fare progressi in leggerezza, ritmo e precisione. I pescatori provetti suggeriscono un trucco per rendere meno frustrante l’esperienza: normalmente si appoggia sulla canna il dito pollice. Se invece si mette il dito indice si ottiene che la canna non torni troppo indietro. I più esperti, poi saranno in grado di fare lanci lunghi e più elaborati, per attirare il pesce, convinto di trovarsi di fronte a veri insetti.
Tipi di pesca a mosca
Esistono fondamentalmente tre tipi di pesca a mosca, anche se l’originale si può considerare quello a mosca secca, cioè con l’insetto finto che galleggia sull’acqua.
Pesca a mosca secca
Per pesca a mosca secca si intende una mosca, ossia un’imitazione costruita in filo, pelo e piume a imitazione di insetti che sciamano sulla superficie dell’acqua e che vengono predati da salmoni e trote. Si tratta della tecnica più difficile, in quanto il pescatore deve anche nascondersi, evitando che la propria ombra si proietti sull’acqua e convincendoli di trovarsi di fronte a un vero insetto. I pesci, infatti, sono ghiotti anche delle larve che stanno sul fondo, perciò hanno ben poche intenzioni di risalire in superficie.
Pesca a mosca ninfa (o sommersa)
La pesca a mosca sommersa è una tecnica che i puristi della pesca a mosca considerano quasi non facente parte della “famiglia”. Le esche autocostruite o acquistate, comunque, imitano piccoli insetti e larve acquatiche alla base dell’alimentazione di temoli, salmierini e trote. Il peso di queste esche è concentrato, permettendo loro di affondare e così arrivare agli strati più bassi dell’acqua, alla ricerca dei pesci. Ogni torrente ha le sue larve, ma alcune imitazioni funzionano un po’ dappertutto.
Pesca a mosca a streamer
In questo caso non si usa un insetto, ma un pesciolino. La pesca si effettua con rapidi strappi alla coda di topo, senza però esagerare: movimenti troppo bruschi non sarebbero credibili.
Tipi di pesca a mosca
La pesca a mosca nasce principalmente lungo i torrenti di alta montagna, a contatto con la natura, ma è praticata anche lungo i fiumi e negli ultimi anni anche in riva al mare o da una barca.
Pesca a mosca in torrente e fiume
E’ la classica pesca con mosca. Il pescatore effettua un’attenta osservazione del torrente per scoprire i nascondigli dei pesci, cercando di studiare anche il tipo di insetti presenti per costruire un’esca credibile, attraverso la tecnica della mosca secca. Nei fiumi, dove si formano delle buche profonde spesso riparo dei pesci, viene utilizzata la tecnica streamer.
Pesca a mosca in lago
Differisce dalla pesca in fiume perché l’ambiente naturale è diverso. Sul lago si usa molto di più la tecnica a mosca ninfa o sommersa, andando a stuzzicare i pesci là dove si nascondono. Si può praticare sia dalla riva che stando su una barca. Purtroppo l’inquinamento dei laghi italiani e il troppo traffico di natanti ha reso più problematico questo tipo di pesca.
Pesca a mosca in mare
E’ l’ultima della famiglia, ma non meno appassionante. Le mosche che si utilizzano dalla riva o da una barca sono imitazioni di esseri viventi che abitano i luoghi di mare come granchietti, acciughine o altri piccoli pesci e rappresentano il pasto quotidiano dei predatori costieri.
Perché pescare a mosca?
I vantaggi della pesca a mosca sono diversi, ecco quali sono:
- La preda non vede il pescatore;
- Facilità di cattura;
- La mosca non draga;
- L'esca si presenta più reale alla preda.
Prede
Principalmente si pescano, per poi rilasciarli in acqua, le varie specie di salmoni, salmerini, temoli e trote presenti nei torrenti e laghetti freddi; quindi generalmente in montagna e in luoghi dove l’attività umana è scarsa o assente. Ciò permette al pescatore di praticare la propria attività in spazi naturali affascinanti, con pesci non particolarmente grandi Nei laghi e fiumi di fondovalle sarà più facile, invece, incontrare i lucci o le cheppie nel mezzo della risalita per compiere la riproduzione. Lungo le sponde dei laghi, infine, si incontreranno carpe e tinche, oltre alle solite trote.
Periodo e orario migliore per la pesca a mosca
Il mese di maggio, per il pescatore a mosca è considerato il mese più importante. Gli insetti sono sempre più numerosi e i pesci si preparano a delle vere e proprie scorpacciate. Sarà possibile, inoltre, pescare a lungo durante tutto l’arco della giornata.
All'inizio della stagione di pesca, la schiusa delle bolle che porteranno in superficie gli insetti pronti a liberarsi in aria sono più abbondanti attorno al mezzogiorno; in estate lo sono all'alba o al tramonto.
Attrezzatura ideale per la pesca a Mosca

Gli accessori per la pesca a mosca sono: canna da pesca, lenza a coda di topo, ma soprattutto la mosca artificiale, oltre ad un adeguato abbigliamento, sono queste le attrezzature del pescatore a mosca.
Canne da pesca a mosca
Per la tecnica a mosca si utilizzano canne da pesca più sottili di quelle per la pesca a bolognese. Più leggere, ma non per questo meno resistenti, sono costruite in fibra di vetro oppure in carbonio. Le canne in fibra di vetro sono ottime sia per i principianti che per gli esperti; sono un po’ più pesanti di quelle in fibra di carbonio, ma molto più resistenti, per imparare a misurare la forza dei pesci.
Anche in esemplari di soli 30 centimetri non è da sottovalutare. Molto più leggera, la canna in fibra di carbonio è molto più precisa nei lanci e permette un’azione maggiormente rapida, per cui è consigliata a chi già conosce la pesca a mosca ed è a buon punto con la tecnica.
In questo articolo ho parlato delle migliori canne da pesca a mosca.
Mulinelli
Oltre alla canna da pesca, non può mancare negli accessori pesca a mosca un bel mulinello specifico per questo tipo di attività. Si tratta di meccanismi differenti dai classici mulinelli montati sulle canne a bolognese. La bobina, infatti, è posizionata come nel mulinello da traina e quindi in verticale, anziché in posizione orizzontale.
Qui puoi trovare i migliori mulinelli pesca a mosca.
Code di topo
Il nome si riferisce ad una lenza di forma conica, che permette di lanciare una mosca dando col polso un movimento che imprime delle "frustate". Esistono diversi tipi di coda di topo, l’importante è che sia di buona qualità e perfettamente calibrata.
Esche

Naturalmente i pescatori più esperti spesso praticano la pesca a mosca proprio per il piacere di costruirsi le esche, cercando di imitare gli insetti dei luoghi che frequentano. Mano a mano che si pratica questo sport, infatti, si affinano le capacità di osservazione, scovando i principali insetti acquatici e moscerini che vivono lungo le sponde di un torrente, sul pelo dell’acqua o a mezz’acqua, e rappresentano la maggior fonte di cibo della fauna ittica. Oggi, tuttavia, in commercio esistono mosche da pesca e altre numerosissime imitazioni artificiali, composte da penne, piume e fili di seta intrecciati, spesso montati su degli ami specifici, che sono efficaci in moltissimi ambienti naturali. Gli ami per la pesca a mosca, di solito, sono progettati per non essere troppo invasivi per il pesce e facilitarne il rilascio nell’ambiente.
Abbigliamento
Per il pescatore a mosca il gilet da pesca è il proprio magazzino; con tante tasche in cui riporre il materiale e tutti gli oggetti come taglia filo, silicone per dare galleggiabilità alla mosca, alcuni terminali di ricambio e le scatole porta mosche, nelle quali non mancherà un bell’assortimento di mosche secche, sommerse, ninfe, emergenti e così via. Da non mancare le scarpe antiscivolo impermeabili oppure i classici stivali, sempre impermeabili da accompagnare ai trampolieri (un particolare abbigliamento che ricorda le salopette) per poter entrare in acqua ad esplorare il torrente, nonché il berretto o il cappellino per ripararsi dal sole o dalle intemperie.
Conclusioni
Se si è già iniziato a pescare, è bene ritornare negli stessi posti per impratichirsi anche con la pesca alla mosca. E’ importante all’inizio seguire con gli occhi la propria mosca artificiale posata sull’acqua; quindi vanno usate mosche che galleggino bene e siano ben visibili, come le "palmer". Cominciare sempre con la tecnica della mosca secca, la più utile per far capire l’insieme delle azioni della pesca a mosca in generale. Gli esperti sottolineano che nei primi tempi è il pescatore che sbaglia, con movimenti maldestri, aggrovigliamenti, perdita di mosche agganciate sulle piante, sbatacchiamento della coda di topo sull’acqua. Basta insistere: poi le soddisfazioni arriveranno.