Tra le tecniche di pesca sportiva più diffuse al mondo vi è senza dubbio la pesca a traina; è spesso praticata anche da pescatori alle prime armi proprio per la semplicità della tecniche e le poche attrezzature che occorrono. Ma per un maggior approfondimento, esaminiamo nello specifico le caratteristiche della pesca a traina.
Cos’è la pesca a traina?
La pesca a traina, come già accennato, è una tipologia di pesca abbastanza semplice e dunque facilmente praticabile anche dai pescatori meno esperti. Si tratta di un tipo di pesca che si pratica trainando l’esca da un’imbarcazione con il solo utilizzo di una canna da pesca e un mulinello. Rispetto ad altre tecniche di pesca risulta quindi più facile e meno dispendiosa da un punto di vista prettamente economico grazie alla semplicità delle attrezzature. Ad ogni modo, è bene conoscere in maniera approfondita anche questa tecnica per evitare errori e poter fare una buona battuta di pesca.
Come si pesca a traina
La pesca a traina consiste, come è possibile intuire dalla parola stessa, nel trainare l’esca aspettando che il pesce abbocchi. Il tutto avviene posizionandosi su un’imbarcazione che a seconda dei casi può muoversi sotto costa o in alto mare. A seconda della posizione cambiano anche le dimensioni delle prede che è possibile trovare. Ad ogni modo, la pratica in sé è davvero molto semplice, poiché consiste semplicemente nel navigare trainando tramite un’apposita canna da pesca un’esca artificiale o viva. La traina con artificiale viene praticata generalmente a una velocità variabile dai 2 ai 9 nodi, mentre la traina con esca viva a circa 0,5 – 1,2 nodi.
Le probabilità di insediare eventuali prede aumentano navigando seguendo il moto ondoso della corrente marina e variando, quanto più possibile, il numero di giri del motore. Inoltre, per questo tipo di pesca, è bene sapere che la presenza di gabbiani sin un determinata zona, spesso è indice della presenza di "mangianza" e dunque, in queste circostanze, è opportuno trainare nelle immediate vicinanze e non all'interno del centro esatto della zona.
Tipi di pesca a traina
La pesca a traina presenta alcune tipologie che si differenziano sostanzialmente per la zona di traino, soprattutto se praticata sotto costa oppure in alto mare. Ma vediamolo più nello specifico.
Piccola traina
Per piccola traina s’intende generalmente un tipo di traina che consente di insediare prede di piccola taglia ma che comunque possono dar vita a delle belle sfide per il pescatore stesso. Questa pesca si pratica a bordo di un’imbarcazione, che può essere a remi o a motore, e talvolta anche su un kayak. La piccola traina si pratica poco lontano dalla costa, a una distanza in genere non superiore alle 5 miglia. In questa precisa fascia di mare, infatti, è possibile trovare molto spesso alcune specie di pesci che, in particolar modo in determinati periodi dell’anno, si avvicinano per cercare del cibo e deporre le uova.
Media traina
Troviamo poi la cosiddetta media traina, orientata alla pesca di pesci più impegnativi rispetto a quelli che è possibile insidiare con la piccola traina. Tra questi troviamo ad esempio dentici, cernie e ricciole.
Traina d’altura (traina veloce)
Tra le tipologie più apprezzate troviamo anche la traina d’altura, detta anche traina veloce, ovvero praticata in mare aperto a diverse miglia al largo della costa. La traina d’altura ha come obiettivo pesci di taglia abbastanza grande, ed è particolarmente amata dai pescatori proprio perché le prede in questione risultano più divertenti da catturare e le battute di pesca si animano.
Traina di profondità
Le tipologie di traina precedentemente indicate possono inoltre essere praticate in superficie oppure a diverse profondità. Nel caso dunque di traina di profondità, la pratica di differenzia semplicemente per l’utilizzo di attrezzature apposite come gli affondatori idrodinamici, i piombi a sgancio rapido, i fili autoaffondanti in metallo, il piombo guardiano, i fili in dacron con anima piombata e la palla di cannone.
Dove pescare a traina
Come abbiamo visto, a seconda della tipologia di pesca a traina, vi sono luoghi diversi nei quali praticarla.
Pesca a traina sotto costa o costiera
La piccola traina si pratica sotto costa soprattutto nei periodi primaverili, estivi e autunnali, favorevoli proprio perché con il surriscaldamento dell’acqua i pesci tendono a spostarsi sotto costa. La pesca a traina costiera è particolarmente indicata ai pescatori non troppo esperti, i quali in un secondo momento, dopo aver fatto un po’ di pratica, potranno passare più agevolmente alla pesca a traina in mare aperto.
Pesca a traina in alto mare
La pesca d’altura si pratica invece in mare aperto, a diverse miglia dalla costa, utilizzando un’imbarcazione idonea e cercando di seguire il moto ondoso del mare per una migliore battuta di pesca.
Prede
La preda maggiormente insidiata con la pesca a traina è il tonno e tutti gli altri tunnidi, alletterati, alalunghe e tombarelli. Ma in più si possono catturare anche aguglie imperiali, dentici, ricciole, lampughe, pesce spada, pesce serra, dotti, occhiate, palamite, spigole, pesce serra, sgombri, sugarelli e leccia stella.
Periodo e orario migliore per la pesca a traina
La pesca a traina, in generale, si svolge principalmente nel periodo che va dalla primavera fino all’inizio dell’autunno. In particolare, in Italia, il periodo migliore per la traina costiera è fra settembre e ottobre; in questa stagione i tonni compiono una migrazione abitudinaria dall'Oceano Atlantico al Mediterraneo, e talvolta è possibile imbattersi anche in alcuni esemplari di tonni stazionari. Per quanto riguarda la traina d’altura, essa raggiunge il suo migliore periodo verso la fine dell’estate e durante tutto l’autunno, ma, in alcuni casi, anche verso la fine della primavera.
Attrezzatura ideale per la pesca a galleggiante
Come abbiamo già visto, la pesca a traina non presenta attrezzature particolarmente costose e difficili da trovare. E proprio per la sua economicità è molto praticata da pescatori alle prime armi che non vogliono spendere troppo per l’attrezzatura.
Canne da pesca
La pesca a traina, nella sua concezione più generale, può essere praticata con una grande varietà di canne da pesca in base alle prede che si vogliono insidiare. Ad esempio, è possibile utilizzare le apposite canne da traina, oppure si possono scegliere canne da bolentino. Ad ogni modo, si tratta generalmente di canne dal peso non particolarmente elevato, il quale varia in genere da un minimo di 4 a un massimo di 13 chilogrammi. Per le canne da pesca a traina d’altura però, sono consigliate 10-13 kg per i neofiti della tecnica, e 20 o più kg per i pescatori più esperti.
Mulinelli e lenze
Per quanto riguarda i mulinelli da utilizzare per la pesca a traino in generale, si tende a preferire quelli con frizione a stella, proporzionati al peso della canna da pesca scelta. Ma per entrare più nello specifico della lenza, per insidiare prede di piccolo peso sotto costa è possibile utilizzare lenze fino allo 0,60 mm, con terminali dello 0,30 o dello 0,40. La pesca costiera è prevalentemente di superficie, ma se si decide di utilizzare più lenze, è preferibile utilizzare pesi e lunghezze diversi, così da evitare ingarbugliamenti. Per quanto riguarda invece mulinelli e lenze da utilizzare nello specifico per la traina d’altura, questi devono essere sufficienti a contenere diverse centinaia di metri di lenza. La lenza in questione deve essere in nylon con carico di rottura compreso fra 15 e 70 kg, mentre i terminali, vista la grande potenza delle possibili prede, possono arrivare anche a spessori dello 1,10 mm.
Ami
Per la pesca a traina, alla lenza vanno innescati due ami: un amo trainante e uno pescante o ferrante. L'amo di coda, ovvero quello pescante, può essere fermato semplicemente con un elastico, in maniera più rapida e meno traumatizzante.
Esche vive e artificiali
Le esche da poter utilizzare per la pesca da traina possono essere vive oppure artificiali. Per quanto riguarda l’esca viva, tra le più indicate troviamo la seppia, ma anche calamari, e filetti di aguglie, barracuda, cefali, occhiate, sughero, pesce lucertola, tonnetti e aluzzi. Per le esche artificiali invece, si possono usare piumette, minnows o cucchiaini. Soprattutto nel caso della traina d’altura, nel caso si scelgano esche artificiali, è bene prediligere esche che si avvicinino quanto più possibile al nutrimento che i pesci hanno a disposizione in quel momento.
Con l’aumentare delle dimensioni delle prede, occorre ovviamente aumentare anche le dimensioni delle esche. Anche i colori delle esche artificiali sono molto importanti: per l’autunno e la primavera sono da preferire colori scuri, mentre per l’estate colori chiari e vivaci. In più sono consigliate esche dai colori vivaci se la battuta di pesca viene fatta durante le prime ore del mattino, e dai colori più scuri se la battuta di pesca si svolge durante il pomeriggio o in giornate con cielo coperto.
Conclusioni
Per concludere, possiamo dire che la pesca a traina, suddivisa nelle diverse tipologie e luoghi nei quali è possibile praticarla, rappresenta una tecnica di pesca sportiva abbastanza semplice. Chiunque, anche chi non è particolarmente esperto, può dunque mettersi in gioco con battute di pesca a traina, iniziando magari da quella costiera per poi proseguire con quella d’altura. Anche le attrezzature da utilizzare sono molto semplici rispetto ad altre tecniche e soprattutto non sono particolarmente costose. Ciò permette di praticare questa tecnica anche a chi non desidera acquistare attrezzature professionali esageratamente costose.
Le prede da poter insidiare con questa tecnica sono molte e cambiano a seconda del luogo scelto, sia per tipologia che per grandezza. Il mesi migliori per praticare questa tecnica sono quelli inclusi nei periodi primaverili, estivi e autunnali, ma tutto dipende anche dalle singole possibilità del pescatore. In ogni caso, per chi ama questo sport, ogni periodo è indicato e favorevole per una buona battuta di pesca, da soli o in compagnia.