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Trota: habitat, specie e caratteristiche 

By  Alex

Protagonista di quest’invito alla pesca è la trota. Inoltrandoci nel suo habitat, scoprendo le sue caratteristiche ed anche le sue abitudini, impareremo a far la sua conoscenza.

Il nome trota è quello nel quale s’identificano le diverse varietà di questi pesci appartenenti alla famiglia dei Salmonidi.

Habitat

Le trote sono essenzialmente pesci d’acqua dolce, amano le acque fredde, le insenature e i torrenti di montagna. Però alcune specie sono marine, nel senso che possono migrare tra acque dolci e salate, ma di bassa salinità. Non dimentichiamo che le trote vengono pure allevate in stagni, laghi e bacini, sia a scopo sportivo che commerciale. Avendo una carne particolarmente buona, ricca di grassi e Omega 3, l’allevamento delle trote è molto diffuso.

Specie di trota

Le trote si distinguono in diverse specie, in base a dove vivono: trota di torrente (Fario), trota di lago (Lacustris) e trota marina (Marinus). Secondo alcuni naturalisti, però, la trota di lago non è una specie a sé stante, ma un adattamento della trota fario all’ambiente lacustre. C’è poi la trota speciale del Lago di Garda, il Carpione (Carpio) che ha la particolarità di riprodursi per ben due volte all’anno, oltre ad alcune specie importate come la trota iridea, detta anche Arcobaleno (o salmonata) fra le più pregiate, che è arrivata in Europa dalla California, grazie al fatto che è abbastanza facile allevarla. Ci si può imbattere anche nella trota marmorata, che raggiunge le dimensioni più grandi, ed è tipica dei bacini fluviali subalpini, adriatici e sloveni.

Per la trota sono due i fattori che sottendono alla sua proliferazione: l’ossigenazione delle acque, giacché patiscono molto i livelli alti di inquinamento, e le temperature poiché prediligono le acque fredde.

Riproduzione

La riproduzione delle trote d’acqua dolce avviene durante l’inverno e la deposizione delle uova è su fondi ghiaiosi, all’interno di una piccola buca scavata dalla trota stessa. Gli esemplari di mare si comportano invece come i salmoni, effettuando una breve migrazione. Le uova si schiudono in circa 45 giorni, ma è molto importante il periodo in cui vengono depositate, per garantire ai “neonati” la schiusa ottimale in concomitanza con l’arrivo della primavera, nel mese di aprile, quando possono trovare condizioni sia di nutrimento che di temperatura dell’acqua più favorevoli alla loro crescita.

Pesca alla Trota

C’è da sapere innanzitutto che, se sono in acque ferme, le trote navigano in cerca di nutrimento, ma tendono comunque a non allontanarsi troppo dal punto in cui si riparano. Possono anche restare esattamente in quel punto e attendere che la corrente porti loro il cibo, composto, in primis, da insetti alla deriva. Sono infatti pesci di natura carnivora e voraci predatori.

La trota è un pesce furbo e diffidente e quindi la sua cattura richiede alcuni accorgimenti. Intanto dobbiamo muoverci senza far rumore. In torrente, il posto prediletto dalla trota è dove “l’acqua fa la schiumetta”, perché lì si ossigena.

Sono tanti i metodi per pescare le trote. I più semplici e conosciuti sono la pesca con galleggiante, a striscio, a spinning, a mosca, a tocco a fondo o in corrente. Le attrezzature necessarie per la pesca alla trota sono essenzialmente: una canna, un mulinello, esche naturali ed artificiali, e galleggianti. Essendo un predatore, la trota ama essere invitata dall’esca e l’afferra più volentieri se è in movimento.

A spinning

Praticata sia in lago che in torrente richiede come attrezzatura: canna da spinning, un mulinello da spinning, un filo, sovente in nylon ed esche artificiali (minnows, cucchiaini, soft lures, ondulanti o esche siliconiche.).

Per creare movimento, è bene che l’esca sia molto colorata in modo da rendersi particolarmente visibile, attraendo il pesce. Il metodo consiste nel fare lanci con l’esca artificiale per poi recuperarla con il pesce che ha abboccato.

A tocco a fondo

E’ una pesca alla trota in torrente, per stanarlo nel suo habitat naturale. In pratica si lascia posare sul fondo la montatura ivi compresa l’esca. Con la mano sinistra invece si terrà in “sospensione” il filo in modo che, quando la nostra “preda” avrà abboccato, tenendolo tra le dita, si avvertirà così il suddetto “tocco”.

A volte può capitare di dover camminare su percorsi anche tortuosi e impervi, entrando spesso anche in acqua, ma è una tecnica molto bella perché l’esca appare alla trota come una preda trasportata dalla corrente. Necessaria quindi una giusta attrezzatura comprendente stivali a coscia, giubbotti multi tasche, porta esche da avere a portata a mano e naturalmente porta trote, dato che si svolge in movimento. La pesca al tocco necessita una certa abilità perché il pescatore deve proprio sentire un “tocco a fondo” e saper individuare che il pesce ha abboccato.

Con galleggiante

Si esegue sul fondo o in superficie. Le montature sono di quelle utilizzate per la pesca della trota in lago e laghetto e permettono di praticare la tremarella, cioè il dare vibrazioni all'esca. Di galleggianti indicati per la pesca della trota ce ne sono tanti e si dividono in due categorie, di forma allungata e di forma affusolata. E’ un tipo di pesca nei laghi di pesca sportiva, dove le trote sono meno diffidenti, ma il consiglio di movimentare l’esca vale anche in questo caso. Dopo aver lanciato l’esca, si fa il recupero, con più stop nell’azione e la trota di solito abbocca proprio negli istanti fra un recupero ed uno stop.

A striscio

Per questa tecnica non ci sono galleggianti, ma bombarde. Conta soprattutto la rotazione dell’esca per indurre la trota ad abboccare, considerando parametri come profondità, temperatura e correnti. Si usa un particolare piombo affusolato detto appunto bombarda, di forma oblunga. Le bombarde sono disponibili in tre densità: galleggiante, affondante e a densità neutra, che è una via di mezzo tra affondante e galleggiante.

A mosca

E’ una pesca che richiede abilità e molta precisione. Si tratta di catturare i pesci con esche che imitano veri insetti, facendole muovere come se fossero insetti in volo che, con i tocchi della canna, si posano poi sull’acqua per ingannare la trota. La lenza è del tipo “a coda di topo”, con una forma che consente di dare delle frustrate rapide.

Ci sono tre tipi di pesca di questo genere: la pesca a mosca secca, a mosca sommersa e a mosca a streamer. Per quest’ultima non si utilizza un insetto, ma un pesciolino.

Spot

Il posto giusto, quello ideale, per scegliere di pescare, è detto “spot”. Come si fa a capire qual è? Intanto la trota, purché l’acqua sia pulita, può prosperare dovunque e ormai sono state immesse anche in acque dove originariamente non c’erano. Anche costruzioni come dighe, bacini artificiali e canali hanno contribuito ad espandere la proliferazione delle trote.

Buona ossigenazione e temperature fredde ci consentono di incontrare la trota con una certa facilità. Però c’è da aggiungere che le acque di montagna forniscono le condizioni ottimali per la vita e la riproduzione della trota benché talvolta a quote basse, anche vicino al mare, si può pescare abbondantemente. Conta molto la conformazione morfologica del luogo. Occorre infatti prestare particolare attenzione al fondale dato che, più è vario, alternando roccia a sabbia e fango, e maggiormente si presta ad essere scelto come il “posto buono”.

Fiume

Pescare la trota in fiumi e torrenti non è un’impresa facile come potrebbe sembrare anche perché, ripetiamo, è un pesce scaltro. Sa ripararsi e quindi fra i primi posti dove andare a cercarla ci sono i tronchi e i sassi.

Altre zone da perlustrare sono i salti d’acqua e le cascate, specialmente sotto la schiuma. Buoni appostamenti sono anche quelli lungo i raschi di fondovalle, dove si forma un miscuglio di sabbia e sassi e la trota vi si nasconde in attesa della preda.

Lago e laghetti

Anche per pescare le trote in laghi e laghetti è fondamentale sapere dove e quando. Bisogna tener sempre presente che amano le acque fresche e quindi occhio alle stagioni. L’ autunno è il periodo perfetto, dato che salgono più in superficie, mentre in inverno la trota rallenta i suoi spostamenti e si dedica alla riproduzione, spingendosi verso il fondo. In primavera la natura rifiorisce e la trota riaffiora in cerca di cibo. D’estate, per sfuggire al caldo, torna in profondità. Pertanto la pesca al lago segue, per tecnica e tipo di attrezzature, l’andamento del ciclo vitale della trota in relazione alle stagioni.

L'autore - Alex

Appassionato di pesca e sport all'aria aperta sin da bambino, ama passare il suo tempo libero praticando Spinning e scrivendo articoli utili per aiutarti ad ottenere più risultati nelle tue battute di pesca.

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